La non festa che segnò il GP di San Marino 1982
Il campionato del mondo di Formula 1 si spostò dopo 3 gare fuori dall’Europa proprio a Imola per la II° edizione del GP di San Marino 1982. La Ferrari arrivò in Emilia Romagna con solo un solo sesto posto guadagnato da Pironi in Brasile, grazie alle squalifiche della Brabham di Nelson Piquet e delle Williams di Keke Rosberg accusate di raggirare il regolamento con lo stratagemma dei rabbocchi d’acqua.
La decisione della FIA, presa qualche giorno prima, di squalificare le vetture irregolari scatenò l’ira dei team inglese che boicottarono la tappa imolese. Solo la Tyrrell scesa in pista, obbligata dallo sponsor italiano. Con sole 14 vetture su 26 la corsa si ridusse a una lotta fra René Arnoux su Renault e le due Ferrari con il francese che mantenne il comando fino al 27° giro, quando venne scavalcato da Villeneuve. La leadership del canadese durò solo 4 tornate. Arnoux ritornato in testa alla gara spinse per evitare l’arrivo delle due Rosse, tanto da mandare in fumo il turbo della Renault nel corso del 45° giro.
Le due Ferrari si ritrovarono in testa al Gran Premio di San Marino con Villeneuve davanti a Pironi e dato che ormai il distacco con il resto del gruppo era ormai importante ai box del Cavallino esposero il cartello “SLOW” con l’obbiettivo di risparmiare carburante ma soprattutto evitare possibili rotture. Questo però non significava che i due alfieri della Ferrari dovessero mantenere la posizione. Iniziò così un sorpasso dopo l’altro. Quando mancava ormai un giro Pironi superò definitivamente il compagno di box prima della curva della Tosa vincendo la gara. Davanti ad una folla in estasi i due non mostrarono alcun segno di gioia. Villeneuve furibondo e palesemente contrariato dell’azione di Pironi, accusò pubblicamente il compagno di averlo tradito.
Tenendo conto della forte amicizia tra i due piloti, Villeneuve arrivò a Zolder sensibilmente frustrato. Poi il resto lo conosciamo già.
Il modello della Ferrari 126 C2
Per l’occasione la ditta Brumm ha realizzato un modello celebrativo della Ferrari 126 C2 Turbo durante il GP di San Marino 1982 in versione aperta la scocca smontata e il pilota all’interno dell’abitacolo con l’ombrellino Ferrari-Magneti Marelli per ripararsi dal sole. Da notare i pannelli d’alluminio a nido d’ape e il motore turbo Ferrari che erogava ben 580 CV per una velocità massima di 320 Km/h.